Zarevo nad Drava

      Dawn Over the Drava

 

                       Unica costumista nel film:

 

       Dora Nikolova Bittau

                               

                                  Ricordo

 

  Dora Nikolova Bittau sul set

  di “Dawn Over the Drava

 

 

Nel lontano 1970-1971, nel Cinecenter bulgaro Boyana comincio’ la preparazione del film ”Zarevo nad Drava”,

scritto da Pavel Vejinov* e Ranghel Ignatov. Si trattava di una opera  colossale, epopea in due parti,

dedicata alla partecipazione dell’esercito bulgaro nella Seconda Guerra Mondiale,  fino alla sconfitta totale

della Germania nazista. La prima Armata Bulgara era posizionata al fianco sinistro dei sovietici. Ai bulgari

fu affidata la linea difensiva lungo il fiume Drava, nel settore, tra la Serbia e l’Ungheria.

Il film e’ un quadro epico di combattimenti furiosi contro l’esercito tedesco. In questo sfondo di battaglie

feroci si scoprono diversi destini umani, e i contrasti nella realta’ cambiata in Bulgaria, dopo la guerra.

Il regista Zako Heskija* mi ha proposto di essere il capo costumista di questo film. Mi ha domandato,

quanti altri costumisti desideravo avere nel mio gruppo.

La mia risposta fu, che io saro’ l’unica costumista. Ho chiesto di lavoraere solo con 6 guardarobieri e

6 lavoratori comuni, questi ultimi con l’incarico di cucire continuamente,  e di mantenere gli abiti in

forma. Gli attori erano circa 300. Le piccole comparsate erano da 6.000 persone, mentre per le grandi

se ne contavano 8.000.

La preparazione del film duro’ 2 anni ed il periodo per girarlo, ancora altri 2 anni.

Come costumista, a parte gli abiti civili, dovevo studiare e fare  le ricerche approfondite per le uniforme

di tutte le armate, partecipanti alla Seconda Guerra Mondiale. I progetti degli abiti dei protagonisti, delle

pettinature, degli abiti delle comparse dai diversi paesi, attraversati dalla nostra armata erano cosi’ tanti,

 che li trasportavo con le valigie

 

                     

 

                      

 

 

Il principale problema per me era l’organizzazione. Si dovevano trasportare costumi precisi per ogni

set. Una scena si puo’ girare anche 10 volte. Per esempio, quando gli attori attraversano e sprofondano

in una palude, in ogni ripetizione della scena, essi partono con i vestiti asciutti, ed escono dalla palude

con vestiti, scarpe, che grondano  di  acqua.

 

             

    Compagno d’armi inghiottito dalla palude                                              La palude

 

Si doveva prevedere, quante volte si doveva ripetere una scena, nella quale qualcuno rimaneva “ucciso”,

e i suoi abiti venivano lacerati.  A parte questo, le scene non si girano in ordine cronologico, seguendo

lo sceneggiato. Le riprese de “Zarevo nad Drava” sono cominciate con le scene finali, quando gli abiti

dei protagonisti, attraversati il fuoco della guerra, sono logorati, cadono a brandelli. Dovevano esserne a

disposizione degli altri, puliti ed in ordine, per le scene iniziali.

Le riprese si svolgevano in luoghi, lontani tra di loro. Per ogni set si dovevano spedire costumi in centinaia

di casse, trasportate con i TIR, e custoditi in enormi capannoni. Per la mia sicurezza, conoscevo il contenuto

di ogni cassa. Per facilitare il lavoro delle guardarobiere ho fatto un preciso elenco degli abiti necessari per

ogni posto di ripresa. Alla fine si e’ ottenuto un libro abbastanza voluminoso. Nel guardaroba si contavano

non meno di 40.000 abiti! Questo ”libro” e’ stato molto utile, come si e’ verificato successivamente.

Mi ricordo un episodio. Si doveva riprendere una grande scena di battaglia nei pressi del fiume Danubio

(nel film fiume Drava), con la partecipazione di 8.000 persone. Il giorno precedente ho controllato i vestiti.

Ho scoperto, che mancava una parte degli abiti dei militari russi (rimasti senza pantaloni!). I guardarobieri

si giustificarono, che non sapevano niente. Abbiamo aperto il famoso “libro”, e hanno capito la loro

mancanza. Loro erano donne affascinanti e sono riuscite ad impietosire gli autisti della produzione, e di

convincerli a viaggiare tutta la notte per il Cinecenter a Sofia, dove era il nostro deposito principale. Era

domenica, e questo giorno, il Cinecenter era chiuso. Come sono riusciti nell’azione, e’ un mistero! Il giorno

seguente, le riprese sono cominciate in pieno ordine, e nessuno ha capito dell’avventura notturna. Il

giorno delle riprese, non e’ fallito per la mancanza dei costumi!

 

                  

          Zako Heskija sul set                                                                             Dora Nikolova Bittau sul set

 

           

Da sinistra a destra:Generale Zahari Zahariev*,                                           Da sinistra a destra: Zako Heskija, Dora Nikolova Bittau,

comandante forze d’aria, Dora , colonnello Emil Antonov sul set.                    Ranghel Ignatov-sceneggiatore

 

                      

                  Direttore della fotografia Krum Krumov                                         Zako Heskija, Krum Krumov

 

                   

               Zako Heskila sull’impalcatura con gruppo di ripresa                          Vladimir Gusev-attore russo, e Zako Heskija

 

 

                               

                Kostadin Rusakov*-scenografo                        Dora Nikolova Bittau-costumista                  Zako Heskija-regista*

                                                                                        

 

 

                                                                         

           Dora Nikolova Bittau, Dimitar Karakushev, tecnico pirotecnico               Come comparse: l’ultima fila a sinistra Dora N.Bittau

                                                                          al centro Zako Heskija, con il fazzoletto bianco sulla testa, la                    

                                                                                                                           fotografa di scena Elena Dimitrova

 

 

I libri di sceneggiatura cinematografica completa per “Zarevo nad Drava” erano due enormi “mattoni”.

Per trovare un’inquadratura, si doveva sfogliare per ore. Per questo, ho segnalato le inquadrature con

le cifre al fianco dei libri, come per le rubriche. Il regista Zako Heskija, come li ha notato, mi ha detto:

”Non credevo, che fossi cosi’ pignola nel lavoro”, dopo di che ha chiesto ai suoi assistenti di usare per i

libri di regia lo stesso mio “metodo”.

 

                                                     

  

 

Quando abbiamo girato in Ungheria, i miei colleghi ungheresi sono rimasti stupiti, che sono l’unica

costumista in un film cosi’ difficile ed impegnativo. Loro, mi hanno spiegato, che anche se hanno solo

un costume militare, chiedono un altro costumista.

Sul set, Zako Heskija era il vero generale. Metteva in riga tutti. Con la voce potente ed autoritaria, faceva

tremare anche le foglie degli alberi. Non solo esigeva, pero’ anche ascoltava attentamente i suoi collaboratori.

Lo vedevo per ore discutere con gli attori. Preciso, penetrante, esigente, buono, e molto severo, addirittura

tremendo da far paura, quando fosse necessario. Egli trovava la via giusta verso ognuno di noi, per poter

estrarre il massimo di cui siamo capaci.

 

Con il direttore della produzione avevamo una specie di “divorzio per incompatibilita’ di carattere”. Eravamo

in continuo conflitto, semplicemente, non le ero simpatica. Giocava con me, come il gatto con il topo,

ed io ero nel ruolo del topo. Provava una specie di soddisfazione nell’ostacolare il mio lavoro e nel mettermi

in imbarazzo. In uno di questi casi, si dovevano preparare gli stivali per i soldati nel piu’ breve tempo

possibile. Dopo una lunga ricerca senza risultato, ho trovato un unico posto, dove con difficolta’ li ho convinto

per fabbricarli. Per il mio orrore il direttore ha rifiutato di sottoscrivere la richiesta. Perche’ gli stivali devono

essere 1.000 e no 1001? Dovevo, secondo lui, riflettere bene su questa questione. Ha espresso la pretesa

di vedere solo un paio, come campione, che poi lui lo doveva approvare. Cioe’, lo stabilimento doveva

fermare la propria produzione, per soddisfare la nostra esigenza. Abbiamo rischiato il rifiuto della ordinazione.

Malgrado tutto, un paio di stivali erano prodotti. Intanto, il giorno dell’inizio delle riprese si avvicinava,

l’orologio “girava”, senza pieta’ ...

          

Ho portato gli stivali campione nell’ufficio del direttore. Li’ era pieno con ufficiali di alto grado.Il direttore si

e’ infilato gli stivali, e siccome aveva inclinazioni artistiche, ha cominciato a zoppicare esageratamente.

A questa scena comica, non si poteva resistere, e tutti i presenti ridevano a crepapelle. Quando

l’animazione era al culmine, ed il fatto, che e’ diventato centro dell’attenzione lo incoraggiava, ha cominciato

di zoppicare sempre di piu’. Dopo di che, si e’ concentrato ad esaminare lo stivale. Non gli sono piaciute

le cuciture: perche’ devono essere cosi’, e non altrimenti? Con simili assurdita’ ostacolava il mio lavoro,

perdendomi tempo. Il caso concreto era una minima parte di quello che dovevo fare, e si ripeteva ad

ogni mia domanda. Particolarmente spettacolare fu il rifiuto dello stesso mio capo di autorizzare la mia

domanda per “manto tenda”. Di nuovo ha cominciato ad esercitare la sua autorita’: “Perche’ devono essere

200, e no 201, o 202? Quante persone possono entrare in una manto tenda 10, o 15?” Dovevo tornare

a pensare bene, e quando le mie idee saranno chiare, potevo presentarmi di nuovo da lui. Il Direttore

non sapeva, che il manto tenda, e’ una specie di mantello, parte dell’equipaggiamento del soldato russo.

In questo modo si lavorava durante tutta la produzione, ed e’ stata una “tortura”. Guardando da fuori,

lui era divertente, simpatico, pero’, io non potevo sorridergli. Zako Heskija mi diceva: ”Quando riesci a

sorridere al tuo nemico, sappi, che lo hai vinto”. Spesso, aspramente litigava con lui, e a me diceva:

”Tu vuoi raggiungere la cima con una linea dritta. Lo stesso risultato si ottiene, girando intorno”.  

Questo film per me aveva un’enorme significato. Era importante  non solo per la mia crescita professionale,

ma anche come esperienza di vita. Qui avevo la possibilita’ di incontrare grandissimi attori, di diversa

provenienza: russi, tedeschi, come Pyotr Glebov*, Vladimir Gusev, Vladimir Nosik, Zigfridt Weis, Willi

Schsade, Wolfram Handel*, Hans Ulrich Laufer, ed altri. Sono stati impegnati la gran parte dei piu’ noti

attori bulgari: Georgi Georgiev-Getz*, Georgi Cherkelov, Andrey Chaprazov*, Vasil Mihajlov, Stoyan Gudev*,

Petar Slabakov*, Djoko Rosic, Yuriy Yakovlev*, Ivan Nestorov, Valcho Karamashev,  Lidia Vulkova, Dobrinka

Stankova, Stefka Berova, Gueorgui Stoyanov,  Bogomil Simeonov*, Sotir Maynolovski*, Stefan Ilyev,

Nikola Todev*, Dimiter Milushev*, Stefan Danailov, Anton Karastojanov*, per citarne alcuni.

Speciale amicizia e stima, penso reciproca, mi legava con Georgi Georgiev- Getz, discreto, nonostante

la sua notorieta’, bonaccione,  parlava con rispetto con tutti, senza darsi l’aria. Sembrava anche un

credulone, con la purezza di un bambino, anche se, con la sua figura possente, ti poteva schiacciare,

quando vuoleva. Ecco, ti lasciava credere, che lui ti crede.... Le nostre strade creative si sono incrociate

in ”Matia Stuart”, regia di Krastiu Mirski, nel Teatro Nazionale di Sofia, nel film “Chetrimata ot vagona”, ed altri.

Anche con Zako, avevamo una intesa. Tra un set ed altro, ero la sua vittima preferita nel gioco degli scacchi.

Da un villagio, ha comprato una scatola di legno e pedine dentro, e me la ha regalata. Difficilmente

mi permetteva di vincerlo!

 

 

             

 A destra Georgi Georgiev-Getz                                                           Lidia Vulkova

 

 

                          

             Vladimir Gusev-attore russo                                           Pyotr Glebov-attore russo, Dobrinka Stankova

 

 

      

    Georgi Georgiev-Getz

 

 

                           

                Al centro: Petar Slabakov                                                                   Georgi Georgiev-Getz, Georgi Cherkelov

 

                

         Georgi Georgiev-Getz                                                                               Georgi Georgiev-Getz

 

                   

              Georgi Georgiev-Getz, Stefan Iliev                                                       Georgi Cherkelov

 

             

  Zigfridt Weis, Willi Schrade-attori tedeschi                        Yuriy Yakovlev                          Nel comando militare tedesco: Yuriy Yakovlev,

                                                                                                                                              in piedi in fondo

 

 

 

                                                       

 

 

 

  

 

   

                                          

                  

  Zako Heskija                                              Ungheria-la fucilazione                                                                     Ungheria: Dora sul set 

  Sotto a destra-Rayna Yoncheva,

  aiuto regista,sopra a destra Dora

 

           

                                                            Milka Popantonova

  

                     

  Bogomil Simeonov

 

                       

Vasil Mihajlov                                                                     Georghi Rusev                                      Georgi Cherkelov

 

Ancora oggi, mi meraviglio del coraggio del regista Heskija di affidare un cosi’ vasto e responsabile

lavoro ad una 27-enne artista.

Per realizzare “Zarevo nad Drava”, abbiamo visitato gli studi cinematografici della ex Unione Sovietica

a Mosca “Mosfilm”, a Kiev Studio cinematografico “A. Dovjenko”, in Germana  “Defafilm”, e gli Studi

cinematografici in Polonia e Ungheria.

Durante l’estate, a Mosca il caldo era soffocante. Nella piazza “Rossa”, davanti ai distributori automatici

di acqua si formavano lunghe code di persone. Li’, tutto era grande, sembrava, che si era radunato ad

un posto tutto l’impero russo: popoli di tutte le razze, si rimane impressionati  dall’immensita’ del paese.

Con il regista ed il direttore della produzione camminavamo sulla piazza Rossa. All’improvviso, un

personaggio stravagante si e’ inginocchiato davanti a me, con le mani incrociate in preghiera: “Solo di

guardarla e di pregarla”, disse. Io ed i miei due cavalieri  siamo rimasti stupiti. Abbiamo capito, che l’uomo

era un compositore russo, e incuriosito, il regista ha cominciato con lui una lunga conversazione.

 

A Mosca abbiamo alloggiato nel piu’ prestigioso albergo, “Russia”. Nei lunghi corridoi, ad ogni angolo

c’era un posto di vigilanza. Dove finiva lo sguardo di uno, riprendeva quello dell’altro guardiano. Un

giorno, la donna di servizio della stanza, che condividevo con l’aiuto regista Rayna Yoncheva, molto

turbata e agitata mi ha domandato, se potevo portare una lettera al suo amico in Bulgaria. Le ho dato

la mia disponibilita’. Il giorno seguente mi poteva portare la lettera, pero’, non l’ho piu’ vista. E’ stata sostituita.

Il mio amico attore russo Sergey Nikonenko, con il quale abbiamo lavorato nel film “Chetrimata ot vagona”,

mi ha invitato a cena in un ristorante di lusso. Ci siamo persi in una enorme sala, con alte colonnate e

sontuosa architettura neoclassica. Sembrava il foyer del teatro dell’opera, no un ristorante. Mi ha

impressionato il silenzio religioso, che regnava, durante la cena.

Un’altra cosa che mi ha stupito a Mosca, era l’utilizzo di grandi pallottolieri ad ogni cassa, nei ristoranti

o nei negozi, ed il loro abile uso.

Anche se ci aspettavano per entrare nel “Mosfilm”, la nostra macchina con la quale viaggiavamo e’ stata

perquisita a fondo, rivolta come un guanto. Sembrava, che attraversavamo la cortina di ferro.

Come in ogni studio cinematografico, che si rispetta, anche qui, nei corridoi incontravamo le stelle del cinema.

Nella mensa dello stabilimento cinematografico, dove anche noi pranzavamo, il cibo comune, con quale

erano riempiti i piatti, era “grecika”, una sorta di cereale, con aggiunto un po’ di carne.

Nel “Mosfilm” ho portato i disegni per ordinare una parte di materiale scenico, che ci occorreva. Loro

avevano strutture ben organizzate, per soddisfare ogni tipo di esigenza, e grande esperienza dal film

colossal ”Osvobozhdenie” (”Liberazione”) di Yuri Ozerov, che ricostruisce gli ultimi due anni della Seconda

Guerra Mondiale. Nel “Mosfilm” si sono sottoscritti i contratti per gli attori russi, che abbiamo scelto per

il nostro film.

Di essere a Mosca, e di non visitare il Cremlino e’ imperdonabile. Da li’, non posso dimenticare un evento.

Nel cortile, noi turisti eravamo in fila, e ad un tratto dalla folla si e’ staccata una donna incinta, poverissima,

con 5 figli. Il piu’ grande, portava il piu’ piccolo. L’immagine era di una serva della gleba della Russia

zarista. La donna con i bambini si e’ indirizzata verso il grande edificio, gridando: ”Voglo parlare con il

governo....” In un attimo arrivarono grandi macchine nere,  e i bambini sono stati ficcati dentro, uno e’

riuscito a scappare terrorizato, pero’ subito acchiappato e caricata la comitiva, le macchine sono sparite.

Con questo, l’incidente si e’ concluso. Poliziotti in borghese tra il pubblico hanno impedito ai turisti di

scattare le foto.   

Per la seconda volta abbiamo visitato l’Unione Sovietica. Il freddo era insopportabile. Una sera a Kiev

sono uscita a passeggiare da sola lungo la riva del fiume Dnipro. Li si avvertiva la potenza e la grandezza

della natura. Si faceva sera, non c’era anima viva intorno, pero’ avevo il senso di una presenza, come

se qualcuno mi seguiva, e i rami caduti si rompevano sotto il suo peso. Questo era il ghiaccio del fiume,

che si rompeva dal grande freddo. Il possente fiume “respirava”.  

Dopo 2 anni di preparazione, le cineprese hanno cominciato a riprendere scene molto difficili, posso

dire pericolose. Tutti sul set avevamo stivali di gomma, immersi nel fango, o neve, ben equipaggiati

 contro il freddo.

 

 

 

     

Sul set, al centro:Rayna Yoncheva, aiuto regista, Krum Krumov,            Sul set a sinistra Dora

Zako Heskija. Piu’ avanti, a sinistra, con il libro aperto, Veselina

 Romanova, aiuto regista.

 

                       

      La lunga marcia....                                                                                 ...verso il fronte...

 

 

                          

 

 

Per gli attori, pero’ era veramente difficile, per quasi tutte le scene. Espressioni di paura e orrore impressi

sui visi, erano non interpretati, ma veri. Loro correvano, sapendo che se ritardano anche pochi secondi o

non mettono il piede al posto giusto, la “bomba”, anche non vera, li poteva se non dilaniare, almeno catapultarli

in aria. I cavalli erano imbizzarriti, infuriati, cadevano feriti sotto le “bombe”, schiacciando e travolgendo i

loro condottieri.

 

        

Sotto le “bombe”                                                                                Cavalli imbizzariti....

 

                

.   ..che cadevano feriti                                                                      condottieri schiacciati...

 

           

..cavalli cadevano ...                                                                        ...si doveva mettere il piede al posto giusto, altrimenti...

 

                                   

                                    La palude                     

 

Ogni ciak si ripeteva diverse volte. Sotto le bombe, un gruppo di soldati stremati, cercavano salvezza,

attraversando una pericolosa palude, dove uno dei compagni d’armi viene inghiottito dalle acque stagnanti,

gelide. Questo episodio si e’ ripreso diverse volte.

Nello staff c’era un folto gruppo di cascatori che partecipavano a spettacolari scene con i cavalli, e mezzi

di trasporto. Nel vasto panoramico con 8.000 partecipanti si svolgevano furiose battaglie, con cavalli al

galoppo, automezzi, che scoppiavano nell’aria, con tutte le persone dentro....

In Ungheria, abbiamo girato le scene irripetibili, molto costose, con distruzione di tecnica militare, camions

con soldati che saltavano in aria, motociclette, carriarmati e cannoni incendiate, villaggi in fiamme,

trasformati in cenere.

 

          

automezzi incendiati..                                                                      Sotto le macerie..

 

 

          

Camion che scoppiera’...                                                                   ... verso la vittoria  

 

          

villaggio incendiato                                                                            ponte di barconi in fiamme...

 

E’ successo un fatto incredibile. Le scatole con la pellicola di queste scene ripetto IRRIPETIBILI, sono

sparite. Nella disperazione, gli aiuto registi si sono recati in una cittadina della Bulgaria da una famosa

veggente, nonna Vanga, cieca da bambina. Io sono scettica, pero’... “Le scatole le vedo nella stanza buia,

con le tende verdi, sotto un banco” disse la veggente. Davvero, le scatole le hanno trovate, nel laboratorio

del Cinecenter, sotto un banco nella stanza buia, con le tende verdi!

Uno dei piu’ pesanti set era nell’isola Belene, nel Danubio, tra la Bulgaria e la  Romania. Il Danubio doveva

essere il fiuma Drava. Li abbiamo girato un episodio: militari bulgari attraversavano in silenzio, nella

notte senza luci la “Drava”, per catturare la “Lingua”, cioe un tedesco, per sapere, come sono collocate

le vicine truppe tedesche. C’era una bufera tremenda, un freddo cane. Il vento portava la sabbia, che

attraversava le ossa come proiettili. Io anche addobbata con caldi vestiti, solo con il naso fuori, e nessuno

mi poteva riconoscere, non potevo sopportare di essere li, fuori anche qualche minuto. Mi nascondevo

dal freddo nei grandi camions militari adoperati per il nostro guardaroba.

 

              

Wolfran Handel*-attore tedesco(la lingua catturata)                  Sul set ad isola Belene, soldato ucciso.

 

In questo posto ero angosciata, sapendo, che l’isola Belene, fu il piu’ terrificante campo di concentramento,

dove il regime comunista bulgaro mandava i suoi oppositori, o presunti tali. Li finiva l’ultimo respiro di

molti bulgari, solo per questo, che il loro pensiero non rimaneva chiuso in gabbia.

 

Nel film, c’erano momenti che ammorbidivano le scene crude della guerra, come nel ristorante di gran

lusso, la presenza dell’affascinante e seducente cantante Stefka Berova, e i visi teneri e dolci delle protagoniste

Lidia Vulkova, Dobrinka Stankova....

 

          

   Stefka Berova                                                                            Hindo Kasimov

 

Citando i nomi dei partecipanti a questa epopea, ho messo le stelline (*) sopra i nomi, di coloro che non

sono piu’ tra di noi. Questo ricordo e’ anche per la loro gloria!

 

Dora Nikolova Bittau

Roma

6.12.2010

 

 

Appendice.

Solo quando e’ morto mio padre, ho letto il suo diario, come ufficiale nell’esercito della Prima Armata

Bulgara. Lui ha partecipato in tutte le due fasi della Seconda Guerra Mondiale, e le battaglie a Drava,

ricostruite nel film “Zarevo nad Drava”. In un suo racconto ha descritto il vero episodio su Drava, che

nel film e’ ripreso nell’isola Belene, che ho nominato sopra. Osservando le posizioni del nemico, sulla

sponda di Drava, uno shrapnel lo ha colpito, per miracolo proprio sulla fibia della cintura. Dopo la vittoria,

contro la Germania nazista, i suoi soldati lo portavano in braccio con indescrivibile euforica gioia. E’

tornato dal fronte con 2 medaglie al valore per il suo coraggio. Dopo di che... licenziato, spiato, senza

permesso di lavorare, senza alcun reddito. Mio padre Nikola Nikolov, ex capitano dell’esercito bulgaro,

aveva solo 39 anni e la famiglia, tutti condannati a morte, per fame. Mia madre Pavlina Nikolova, non

ha potuto resistere e se ne e’ andata a 50 anni.

Un uomo capace, al quale non e’ permesso di lavorare, nemmeno di pensare, tolta la sua dignita’, e’ un

uomo sepolto vivo. I suoi insegnamenti nella vita erano: orgoglio, dignita’, onesta’, umanita’.., e sviscerato

amore per la Patria. La sua parola piu’ spesso ripetuta era UMANITA’. Per questo e’ morto come un cane

randagio nell’ospedale, abbandonato, solo, senza il permesso ai suoi cari di assisterlo e aiutarlo, e neanche

di poterlo vedere nel punto di morte. Sono valide per lui le parole di Hemingway: “Uomo puo’ essere distrutto,

ma non vinto...”  Io e mia sorella siamo sopravvissute. Migliaia altri ufficiali cosidetti ”del re”, sono stati

licenziati, alcuni mandati nei campi di prigionia, altri, semplicemente fucilati.  Noi siamo stati “fortunati”,

condannati solo a morire di fame...

Gli schiavi lavorano tanto, ed io lavoravo! Correvo davanti alla freccia, prima che mi si conficasse nella schiena...

 

Dora N. Bittau

.

 

 

  Immagini dal film:

                

     Andrey Chaprazov                                                                              La sommossa

 

            

La presa della prigione                                                                             Rappresentanti del nuovo governo

 

                

                                                                                                                Ilia Dobrev

 

         

Stoyan Gudev                                                                                           Stefan Danailov

   

            

                                                                     Vassil Mihailov

 

               

Andrey Chaprazov                                                                                  Djoko Rosic

 

               

                                                                                                                 Pyotr Glebov, Vladimir Nosik-attori russi

 

                

    Georgi Georgiev-Getz, Stefan Danailov, Alexander Pritup          Petar Slabakov

 

                

                                                                     Dobrinka Stankova, Georgi Georgiev-Getz

 

 

            

    Bogomil Simeonov 

 

               

         Teatro al fronte

 

                                             

    Teatro al fronte: “il nemico” e’ vinto!                             Dobrinka Stankova, Georgi Georgiev-Getz

 

 

         

               

 

                

Dimiter Milushev

                                                                                                           

 

              

                                                                   Petar Slabakov

 

 

         

.                                                                     Zarevo...

 

                                                         

                                                                  Vladimir Gusev-attore russo

 

             

   Stoyan Gudev

 

             

     Petar Slabakov                                                                                Vladimir Nosik, attore russo